Il potenziale della semiotica si esprime soprattutto come critica a uno storicismo che riduce il significato delle opere al loro contributo a un quadro totale e omogeneo di comprensione di un'epoca. In particolare, una semiotica delle culture deve lavorare per respingere un “contestualismo” riduzionista, al fine di descrivere l'articolata interazione tra norma ed emancipazione che la mediazione dei linguaggi rende possibile. A questo proposito, riteniamo che il rapporto tra storia dell'arte e semiotica possa essere rinnovato sulla base della nozione di forma simbolica, concepita come nodo di articolazione tra piani di pertinenza, articolazione che evidenzia anche la distanza tra la formattazione strumentale di una configurazione di senso (modello per) e l'aspirazione a proporsi come esemplificazione generale (modello di). L'esempio della forma simbolica che ha accompagnato l'evoluzione di un oggetto artistico come l’antependium può aprire piste di ricerca sulla portata euristica di questa nozione e sull’attuale convergenza tra lo sguardo dello storico e quello del semiologo.