Sguardi incrociati tra emigrazioni e immigrazioni femminili italiane
Résumé
A partire dagli anni Novanta del XX secolo, anche in Italia si è manifestato un crescente interesse per la questione donne e migrazioni. Questo campo di studi è entrato in dialogo con il dibattito internazionale tralasciando pero’ la specificità italiana legata alla copresenza della storia immigratoria da quella emigratoria. L’ipotesi che guida la nostra riflessione è che i flussi immigratori verso l’Italia non sono l’identica riproduzione di quelli emigratori passati e presenti , ma che mettere assieme situazioni migratorie considerate come differenti permette di sottrarre le analisi sulle migrazioni da un pensiero interpretativo unilineare e evoluzionista. Proponiamo quindi - come suggerisce Paola Corti - di guardare alle migrazioni femminili ponendo al centro dell’attenzione le relazioni fra l’agire individuale, familiare e collettivo, e le continuità e le rotture che si creano fra luoghi di partenza e di arrivo, mondo della mobilità e mondo sedentarietà, lavoro produttivo e riproduttivo adottando una prospettiva comparativa . Ricucire la cesura operata fra gli studi sulle emigrazioni e quelli sulle immigrazioni femminili restituisce le incertezze teoriche e metodologiche che attraversano le analisi delle migrazioni attuali ma apre nuovi scenari interpretativi. La nostra esposizione sviluppa due aspetti di questa tematica: il primo permette di approfondire il rapporto dinamico esistente fra sfera riproduttiva e produttiva; il secondo permette di andare oltre una visione evoluzionista delle migrazioni, che si radica nell’articolazione oppositiva fra la figura della migrante del passato e quella attuale.