Domestiche straniere e datrici di lavoro autoctone. Un incontro culturale asimmetrico
Résumé
Il presente contributo tenta di analizzare il lavoro domestico delle straniere attraverso il prisma della complessità culturale. L’ipotesi è che l’attuale visibilità delle donne in mobilità è dovuta alle trasformazioni strutturali del mondo occidentale e ad una più grande attenzione teorica portata al mondo della riproduzione sviluppata dai gender studies ma, che per essere analizzato in tutte le sue sfaccettature, il fenomeno deve essere colto attraverso una prospettiva localizzata, capace di prendere in conto i “campi di relazioni” che si attivano quando i microfenomeni incrociano i macrofenomeni. Per rendere conto della fecondità di un tale approccio, la prima parte di questo saggio colloca la presenza immigratoria femminile italiana all’interno delle nuove configurazioni dei movimenti di popolazione, relazionandole con quelle del passato; la seconda presenta uno studio di caso in corso nella zona vesuviana, in cui la dinamica culturale attivata fra migranti e non-migranti è ricostruita dal punto di vista delle donne straniere che lavorano come collaboratrici domestiche e/o addette ai servizi alle persone, ad ore o a tempo completo.