L’edizione illustrata di Fra Giocondo ha ovviamente segnato un passo decisivo nel modo di presentare il testo di Vitruvio. Qualche anno prima, Francesco di Giorgio, il quale si era anche lui confrontato al libro decimo di Vitruvio, criticava già gli autori di testi tecnici o di architettura privi di illustrazioni e si opponeva agli autori che producevano un ripristino meramente teorico di Vitruvio e più generalmente delle tecniche e dell’architettura antica. “Ma se questi autori combinassero la scrittura con il disegno, vedessero il segno con il suo significato, si potrebbe giudicare molto più facilmente e così ogni oscurità sparirebbe”. Ma, non limitandosi a un lavoro di restituzione (il che era possibile visto le sue capacità, e la sua conoscenza del testo di Vitruvio), ha paradossalmente ipotecato per molto tempo la comprensione di alcuni passi, appunto a causa della sua autorità. Per restare soltanto sull’esempio della prima illustrazione, la capra a tre pali sarà riprodotta da Cesariano nel 1521, da Martin nel 1547 e da Perrault nel 1673. Per quanto ne sappiamo, A. Choisy è stato il primo a proporre nel 1909 un’edizione illustrata nella quale le macchine di Vitruvio sono veramente recostruite correttamente. Ma, benché oggi tutti gli editori siano tornati al testo tigna duo, e tutti i commentatori spieghino che la gru di Vitruvio ha due montanti e che s’inclina con il suo sistema di cavi, cio non toglie che l’edizione italiana pubblicata da Einaudi nel 1997, porta sulla copertina del secondo volume le illustrazioni di C. Perrault… con tre montanti.