Questo primo studio archeologico e tecnologico delle Macine Rotatorie Basse, inedite, fabbricate ad Orvieto nell’Antichità privilegia l’approccio della loro geometria generatrice, precisando i parametri configuranti, invariabili o sottoposti al consumo e quelli, indiretti, che ne derivano. Viene proposto il concetto di Altezza Utile (HU), cioè lo spessore di pietra che si consuma durante l’uso e quindi la durabilità della macina. Un’attenzione particolare è rivolta alle dimensioni dell’ occhio e alla conicità percepite attraverso la divisibilità delle dimensioni trascritte in digiti, quali diametro e altezza o i rapporti tra loro. Un approccio metrologico evidenzia l’uso della suddivisione in sedicesimi e consente di definire la misura delle macine anche nel caso in cui le loro dimensioni in centimetri siano differenti. Le macine di Orvieto vengono sistematicamente paragonate con ben 2.000 MRB provenienti da 17 officine e 65 siti di utilizzo. Risultano più simili a quelle del focolare originario catalano, a scapito dell’eventualità di un transfert di modelli dalle officine dell’Hérault (Agde, FR). Il concetto di Altezza Utile fa intravedere il sistema di concezione e sottolinea la preferenza dell’Antichità per i diametri che valevano 2 altezze. Sembra ignorata la pressione che, già debole, diminuisce rapidamente con l’usura. Tuttavia, i modelli Quasi-Pompeiani (tipo Morgantina o Mont Faulat) o quelli di Stile Pompeiano grandi 2 o 3 piedi sembrano aver colto, empiricamente o tramite calcolo, la pressione costante che risulterà essere quella delle macine medievali e moderne. Ciononostante, le macine dell’Antichità non sono riuscite a raggiungere questa misura di 3 piedi, probabilmente per il vertiginoso aumento di peso che risultava dalla conicità. Generalizzata in epoca Carolingia, l’adozione della Macina Piatta, che unifica Altezza Utile e Altezza totale, permetterà la libera crescita del diametro. Verrà applicata una diminuzione relativa dello spessore, che diminuirà rispetto all’aumento del diametro della macina, consentendo di raggiungere il valore costante della pressione. o tramite calcolo, la pressione costante che risulterà essere quella delle macine medievali e moderne. Ciononostante, le macine dell’Antichità non sono riuscite a raggiungere questa misura di 3 piedi, probabilmente per il vertiginoso aumento di peso che risultava dalla conicità. Generalizzata in epoca Carolingia, l’adozione della Macina Piatta, che unifica Altezza Utile e Altezza totale, permetterà la libera crescita del diametro. Verrà applicata una diminuzione relativa dello spessore, che diminuirà rispetto all’aumento del diametro della macina, consentendo di raggiungere il valore costante della pressione.